Tessuti
Il fascino irresistibile dei tessuti.
La creazione, produzione e lavorazione dei tessuti è un’attività non solo imprenditoriale, ma è una vera e propria arte, che trova al giorno d’oggi un’ampia gamma di sbocchi e di applicazioni pratiche: dall’abbigliamento nelle sue molteplici declinazioni (classico, casual, da lavoro, di scena…) all’arredamento (tappeti e moquettes, biancheria da cucina, da bagno, da letto), l’arte di produrre tessuti si è interfacciata e fusa, nel corso dei secoli, con nuovi settori, come ad esempio il design.
L’arte di produrre stoffe e tessuti affonda le sue radici in Oriente ed in Egitto e di lì giunge in occidente attraverso gli Arabi che, per lungo tempo durante l’Alto Medioevo, si insediarono in Europa portandovi novità religiose e culturali di grande che lasceranno un’impronta decisiva nello sviluppo della cultura successiva. Attraverso gli Arabi, quindi, l’arte del tessuto si diffonde in Occidente con una sferzata di energia, di ispirando i primi artigiani ad una vera e propria gara nella produzione di stoffe sempre più pregiate, raffiguranti quegli animali favolosi narrati proprio nelle storie provenienti dall’Oriente ed impreziositi da gemme di grande valore. Va da sé che le prime stoffe prodotte nelle nostre terre fossero esclusiva di poche famiglie facoltose. Le stoffe non solo si iniziarono a produrre, ma anche ad importare: stoffe bizantine viola, azzurro cupo o rosso porpora prima, colori orientali iridescenti poi, conquistarono, col passare dei secoli, le corti di tutta Europa.
Ma mentre i ricchi si dilettavano nella scelta di tessuti preziosi per arredare le loro ville e vestirsi in maniera elegante e sofisticata, cosa indossavano i poveri?
Essi usavano abiti molto semplici, tentando, a loro modo, di imitare la foggia degli abiti dei nobili, ma avendo la possibilità di scegliere tra una gamma di colori molto ridotta: dalle prime tuniche ai primi calzoni, nel corso dei secoli tutti gli abiti erano sostanzialmente realizzati in colori neutri: si trattava quindi di fibre non tinte, ben lontane da quelle preziose, bellissime e variopinte provenienti da paesi lontani.
Nel corso dei secoli le tecniche di produzione dei tessuti si sono lentamente evolute, sono nati i primi telai e poi, con l’avvento dell’età industriale, le prime produzioni in serie di tessuti.
Ma quali sono oggi i tessuti più usati nell’arredamento e nell’abbigliamento?
Innanzitutto il cotone. Quando si pensa a cotone si pensa semplicemente ad un tessuto leggero: ma non è così. Innanzitutto bisogna precisare che vi sono diversi tipi di cotone e che a partire da essi si sviluppano svariati filati.
I più comuni tessuti di cotone sono: batista, raso, velluto (a costine, liscio, microvelluto), canvas, chambrai, ciniglia, chintz, damasco, jeans, flanella, spugna, gabardine, interlock, jacquard, jersey, cotonina, linon, mercerizzato, millerighe, molton, mussola, Oxford, panama, percalle, piquè, popeline, seersucker, single-jersey, spugna, tricot, twill, velours, velveton. Questo lungo elenco dà già l’idea di quanto solo il cotone dia origine ad una declinazione di tessuti decisamente notevole. Tra di essi il raso richiama vagamente la seta è molto delicato e viene utilizzato per confezionare abiti o biancheria da notte particolarmente leggera ed elegante. Lo chintz trova ampia applicazione nell’arredamento; jeans e velluto vengono utilizzati per produrre in particolare pantaloni; in spugna e ciniglia vengono prodotti capi da bagno, da casa o per bambini; il damasco invece trionfa in cucina ed in sala.
Altri tessuti molto presenti sia in casa che a livello di abbigliamento sono seta, lino e lana.
La seta, prodotta naturalmente dai bachi, è lucida e leggera, estremamente piacevole sotto le dita, fresca d’estate e calda d’inverno. Anche nel caso della seta, ve ne sono di diversi tipi, ma non numerosi come il cotone: si può parlare di seta naturale, seta tussah e seta shantung o doppia.
Si dice che il lino sia stata la prima fibra tessile utilizzata dall’uomo per coprirsi. Fresco è piacevole sulla pelle come la seta, si differenzia da essa in quanto è più ruvida.
Infine: due parole sulla lana, anch’essa esistente in diverse versioni a seconda della razza di ovino o mammifero dalla quale si ricava e da quale parte del corpo dell’animale proviene. Generalmente le fibre lunghe vengono utilizzate per produrre tessuti pettinati, mentre le fibre corte per quelli cardati. Famosissime sono le lane australiane, come la Merinos o la Southdown, argentine ed uruguaiane. La lana è ottima per riparare dal freddo e per restringere l’umidità.